domenica 4 settembre 2016

Spunti dal Challenger 8: ma quanto è bello il pubblico (corretto) del tennis


Abbiamo dunque la finale. Marco Cecchinato - di nuovo un italiano in corsa per la vittoria (non accadeva dal 2006 con Simone Bolelli e Federico Luzzi) - sfiderà Kenny De Schepper, francese. Il primo servizio è fissato per le 14.30. E vista la giornata di oggi e l'afflusso di pubblico, il consiglio che diamo è di presentarsi a Villa Olmo un po' prima del via.

Nei nostri appunti sparsi dal Challenger di Como, questa sera, vogliamo parlare proprio di questo. Della bellezza di trovarsi di fronte ad un campo Centrale gremito di pubblico. Appassionati rispettosi del gioco e delle regole non scritte del tennis.


Non ultras, nemmeno tifosi, ma persone che apprezzano il gioco, che preferiscono magari un giocatore ad un altro ma che allo stesso tempo non lesinano l'applauso anche all'altro quando compie un bel gesto atletico o tecnico. Non è affatto comune in altre discipline, ma è ciò che rende lo sport della racchetta più bello di tutti gli altri.

Si può anche provare simpatia per un giocatore o per l'altro, ma prima di tutto viene il tennis. Per questo un po' ci è spiaciuto che Taro (che è il nome) Daniel (che è il cognome), oggi si sia beccato un richiamo dall'arbitro nelle fasi calde del terzo set con Cecchinato (poi perso al tie break).


Perché il giapponese di New York che vive in Spagna, ha forse frainteso l'applauso ritmato del pubblico che ha causato il tutto. Non era una ostruzione nei suoi confronti, bensì un enfatizzazione del momento. Lo screzio è durato lo spazio di un battito d'ali.

Perché nonostante la sconfitta, all'uscita dal campo, già tutto sembrava ricomposto. Daniel era sorridente e il pubblico si complimentava con lui senza lesinare pacche sulle spalle.


Oggi Cecchinato sfiderà il gigante buono Kenny De Schepper. Può vincere. E sarebbe una bella cosa per lui in un anno che tutti sappiamo essere stato assai difficile.

Nel tema (spinoso) che abbiamo lasciato volutamente sottinteso non vogliamo addentrarci. Devono essere altri a parlare. Anche in questo caso siamo spettatori, non tifosi, e non prendiamo parte né per l'una situazione né per l'altra aspettando che tutto sia finito.


A noi oggi basta quello che si è visto in campo in questi giorni, che è davvero molto. E speriamo che anche l'atto finale sia al pari del resto del torneo. Saremo tra il pubblico ad applaudire ogni singolo bel punto, dell'uno o dell'altro. Viva il tennis. Viva il pubblico sano del tennis.

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