venerdì 14 agosto 2015

Francesca e Silvia, la luce in fondo al tunnel e la voglia di ripartire dopo un lungo stop


Lunedì prossimo sarà una giornata importante per il tennis comasco. Non per un risultato che potrebbe arrivare e nemmeno per un appuntamento particolare. Ma perché una nostra giovane promettente giocatrice terminerà una salita impegnativa, la più dura della sua giovane carriera.

Stiamo parlando di Francesca Rumi, 15enne da Gravedona. E' da un po' di mesi che non parliamo più di lei, e purtroppo c'è un motivo. L'avevamo lasciata sul podio più alto dell'Hungarian Open (foto sopra) tappa del circuito europeo Under 16. Vinse dominando un torneo con grandi nomi. Era il salto verso l'alto tanto atteso. Sopo pochi giorni dopo però si manifestò un problema ad un polso.

Era aprile. Qualche giorno di riposo, lo stop che diventa lungo settimane. Alla fine si è reso necessario l'intervento chirurgico. Stagione finita. Lunedì, dicevamo, sarà un giorno importante perché Francesca dovrebbe togliere il gesso per sostituirlo con un tutore. Se tutto andra bene, a ottobre dovrebbe essere di nuovo in campo. "Non vedo l'ora, non ce la faccio più a stare lontana dai campi", dice. Desiderio che condividiamo.

Sorte avversa che ha toccato una seconda nostra promettente Under: Silvia Chinellato del Ct Cantù. Per lei problemi ad una spalla, lunghissimi da passare. L'Under 18 aveva iniziato alla grande l'anno, battendo anche la vincitrice dell'Australian Open Junior.


Sembrava l'avvio di un 2015 da incorniciare. Invece, come nel caso di Francesca (e tra l'altro negli stessi giorni tra aprile e maggio), ecco l'infortunio, la racchetta che rimane chiusa nella borsa e i mesi che passano. Nessun intervento chirurgico, nel suo caso, ma una lunga riabilitazione. Forse a settembre potrebbe riprendere.

Due storie lontane chilometri ma vicine per il coinvolgimento fisico ed emotivo delle protagoniste. Due storie in cui ci sentiamo di augurare alle ragazze di tornare più forti di prima. Ciò che non uccide fortifica. Forza Francesca, forza Silvia.

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